Distanziali per l’industria: a che servono e come sceglierli

distanziali per l'industria

I distanziali per l’industria sono componenti minuscoli ma che rivestono una grandissima importanza in svariate installazioni e applicazioni.

Realizzate con materiali innovativi e ultra resistenti, queste soluzioni per il distanziamento vengono impiegate in tantissimi comparti industriali: da quello meccanico a quello dell’automotive, dall’elettronica e l’elettrotecnica al settore dei trasporti.

La versatilità dei settori di applicazione si riflette anche nella vastissima gamma di tipologie esistenti. I distanziali possono essere esagonali o rotondi, con o senza filettatura, e avere diametri compatibili con viti diverse.

I distanziali filettati possono essere prodotti in acciaio inox ma anche in plastica, feltro e sughero per soddisfare ogni possibile esigenza di assemblaggio. Prosegui nella lettura e scopri di più sulle soluzioni per il distanziamento proposte da Betelli.

A cosa serve un distanziale?

Il nome “distanziale” in fondo ci dice già tutto. Questo piccolo componente viene usato nell’industria meccanica e impiantistica quando bisogna tenere una distanza fissa e costante tra elementi.

Utilizzare un distanziale permette di:

  1. Creare collegamenti a ponte o a vite tra diversi componenti;
  2. Separare due elementi di un circuito;
  3. Posizionare in modo preciso viti o altri dispositivi di fissaggio;
  4. Sollevare sezioni per creare spazio utile a dissipare il calore;
  5. Alzare le schede a circuito (es. quelle madri del PC) al di sopra di una superficie per impedire il contatto;
  6. Applicare targhe, pannelli e supporti Tv a parete.

Facciamo un esempio pratico per capire dove si mettono i distanziali e come utilizzarli. Tra le tipologie più diffuse ci sono i distanziali esagonali filettati che vengono impiegati soprattutto nell’industria meccanica ed elettrica come elementi di fissaggio, in modo da creare uno spazio tra due elementi o tra due superfici.

Un’applicazione comune è il cablaggio delle apparecchiature elettriche. Nell’automotive, invece, lo scopo del distanziale è per esempio aumentare la sporgenza delle ruote migliorandone la tenuta di strada quando si sterza.

Quante tipologie esistono di distanziali per l’industria

I distanziali sono per lo più tubi, rulli o piastre. Esiste un’ampia gamma di questi elementi, diversi per forma, caratteristiche, configurazioni di filettature e sezioni trasversali.

Sono realizzati anche con materiali molto diversi tra loro, tra i più diffusi, presenti anche nel catalogo Betelli ci sono:

  • Plastica trasparente o colorata (Teflon® PTFE, poliammide più o meno rigida, pvc rigido ecc…);
  • Gomma compatta o espansa;
  • Metallo (rame, bronzo, alluminio, acciaio, ottone, ferro);
  • Cartone isolante per alte temperature;
  • Sughero e tessuti.

La scelta dei distanziali filettati dipenderà ovviamente dalla applicazione industriale per cui sono destinati.

Distanziatori metallici: in cosa sono differenti dai distanziali?

Spesso si tende a fare confusione tra distanziali e distanziatori. In entrambi i casi si tratta di elementi distanziatori che servono a creare uno spazio e sono costituiti da un corpo – solitamente a forma esagonale o rotonda – a due aperture.

Tuttavia un supporto di distanziamento si differenzia da un pezzo distanziale sotto numerosi aspetti:

  • Sono dotati di filettatura (interna/esterna, interna/interna o esterna/esterna);
  • Hanno una struttura esagonale, quadrata o cilindrica per facilitare il montaggio con un utensile di serraggio;
  • Permettono di collegare due componenti in modo da creare sollevamento o separazione.

Anche i distanziatori vengono usati in diversi settori industriali, ma anche nella costruzione di quadri elettrici o nella tecnologia di misurazione.

In base al settore di applicazione, possono essere realizzati in materiali differenti, di solito alluminio, ottone, acciaio (sia normale che inossidabile), titanio, ma anche in plastica resistente.

Distanziali maschio-femmina: cosa significa?

Un distanziale è un componente esagonale o cilindrico filettato disponibile in diverse combinazioni. La più comune è quella “maschio-femmina”, ma cosa vuol dire? Che è dotato di un corpo esagonale o cilindrico con all’estremità un perno con filettature esterne.

Altre configurazioni possibili sono:

  • Femmina-femmina: ha un corpo esagonale o cilindrico con filettature interne
  • Maschio-maschio: ha un corpo centrale esagonale e due perni esterni filettati maschio.

Se dovessi leggere la frase “distanziali filettati m8” nella descrizione di un prodotto, quell’M8 fa riferimento alla misura della filettatura. Questo ti permetterà di scegliere il diametro esatto della vite da usare nel distanziale (8 millimetri in questo caso).

Come scegliere la misura dei distanziali?

Gli elementi distanziali sono disponibili in commercio in svariate dimensioni standard. In base allo spazio richiesto ci possono essere diverse configurazioni di

  • Diametro (da 5 mm a 50 mm);
  • Lunghezza (da 2-3 mm a 3000 mm).

Rivolgendosi a un affidabile produttore di articoli e componenti tecnici come Betelli, c’è sempre la possibilità di configurare in modo personalizzato le dimensioni, ma anche profilo e tipologia.

Questo consente di poterli adattare facilmente alla singola situazione e alla specifica applicazione industriale.

Se stai cercando un’azienda attiva nella produzione di rondelle e distanziali per l’industria, affidati a Betelli. A pochi passi da Milano, è un punto di riferimento nazionale per forniture tecniche.

I nostri distanziali sono componenti all’avanguardia che si adattano a diverse produzioni e settori industriali, perfettamente in linea con i massimi standard qualitativi e normativi vigenti.

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